[home]



Voci sintetiche


   Ti porto a ballare, e odiando la gente tocchiamo il mistero di N.
   La danza si fa isterica, la tua pelle cianotica. Mi sento inorganico, incorruttibile.

   Mi avvicino al baracchino. Ti tengo per mano. Compro due birre. Il sole fa brillare i tuoi capelli biondi.
   Ti scrivo una canzone per quando ci lasceremo. Particelle filtrano dalle finestre della soffitta.

   Dietro la siepe ci sono giorni sospesi in un mese di giugno. Le interruzioni non
sono colme. Domande levitano irrisolte.
   Quel giorno non perdemmo la calma. Con voci sintetiche armonizzammo ogni moto interiore, facendone una canzone stridente. Poi ridemmo dei nostri sforzi inconcludenti. Accendemmo il portatile e passammo la serata a guardare video musicali.

   Certe canzoni non le posso pił sentire, nemmeno per profanarle.
   Due colpi di rullante scandiscono la ripresa. Anche oggi battono sul passato.



[current cycle index]

[text index]

[home]



Copyright © Un Artista Minimalista. All rights reserved.