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Tempo
   Dorme con Venere e in sogno incontra Buddha. Al risveglio è solo. Non torna. Non dà notizie, perché non vuole tornare.
   Viaggia in carrozza 10. Deve arrivare dove intende arrivare. La carcassa sferraglia impaurita. Spettri infuriati picchiano la rotaie.
   Prende corpo la città da cui tutto deriva. Le volte sono scheletri alti come montagne. I mattoni si sfaldano nella pioggia e scoprono altri mattoni. L’erba cresce su colline di argilla. Le cupole sono scavate come grotte nella notte dei tempi.
   Lo sfregio sul braccio non guarisce. Abbassa la manica e guarda altrove. Venere perde il volto ed esplode in lacrime di rabbia.
   Siederemo per terra, faremo finta di dormire. Pioveranno mozziconi e la cenere formerà un tappeto soffocante. Scesi dal mezzo getteremo il biglietto nel primo bidone. Niente sarà come il passato. |
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