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La sbarra


   Pulsazioni nere.
   Linea di basso
   folgora e percuote.
   Saetta d'oro, massa plumbea.
   A occidente
   l'ultimo vento
   porpora.
   L'auto sembra in moto perpetuo.

   Ho ricordi sbiaditi,
   un sapore violento.
   Lampi di tastiere
   sono volti accecanti,
   colonne rotte
   di tempesta.

   Capannoni davanti al piazzale.
   Miliardi di atomi
   identici,
   rotazioni identiche.
   Fermo, lontano, stanco
   nel giallo
   la sbarra abbassata
   dal padre.



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