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Viaggiando nella savana
   Certi giorni sono civile, ma sterile; altre volte invece sono come una pianta. Ogni ramo che taglio ricresce e dalle parti staccate nascono persone di ogni specie. Un giorno popolerò il mondo.
   Viaggiando nella savana ho incontrato il leone sconfitto, spelacchiato, con gli occhi sbiaditi. Mi ha raccontato un sogno. Parla di rabbia, repressione. Poi mi ha spiegato che il mondo è malvagio, ma non ce l'ha con nessuno; è una cattiveria impersonale.
   Ricordo con nostalgia l'inverno passato nella soffitta, a scrivere. Ogni notte era un mare da attraversare.
   Andavamo a imboscarci nella casa pericolante in mezzo ai campi. Alcuni archi sono spezzati. Il tetto è crollato in vari punti. Ragnatele pendono dalle assi, marce e disseccate, e le muffe riempiono il respiro. L'edera ha invaso tutto. Qualcuno ha tagliato dei tronchi nel frutteto abbandonato. Ci sono ancora le nostre birre in mezzo alla polvere.
   Ho una visione dell'universo. Viene da dentro. Tutto quello che diciamo è una menzogna, e anche i fatti sono instabili e mutevoli.
   La vita è una cosa solitaria, ma a volte si contrattano compromessi che non soddisfano nessuno. |
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