Troppo intensa l'immagine di aprile. La luce accecante, la boscaglia infestata di rumori, il ronzio impressionante degli insetti. Il cielo è opaco, le nubi masse gialle.
   Rievoco, costruisco un ricordo insostenibile, e poi lo inabisso. La mosca carnaria fissa in ogni direzione con gli occhi composti. E’ impossibile addentrarsi in queste cose.
   Ci sono opere così belle che possono fare prigionieri. Quante volte il paradiso è diventato inferno?
   Si può stare ancora al sole, disegnare l'estate che potrebbe arrivare. Dopo pranzo si va al fiume per lavare l'angoscia, riposare mezz'ora.
   Facciamo finta che il vero sia vero, e il falso non sia - ne avresti conforto?
   Immagina queste foto tra vent'anni, l'inevitabile nostalgia per le crisi passate, e il distacco da ciò che eri.
   Quel pomeriggio il vento sospingeva i fiocchi dei soffioni sulle acque, contro la corrente, come i ricordi nei giorni di riposo e di distanza.
   C'è una bellezza formale nella malinconia e nella solitudine. Questo vagare, la sua ricerca, non ti porterà alla bellezza.
   Filosofia è il nome dell'apocalisse.
|