Sorgono alture
   sopra le case, irrealizzate
   vie del mistero.
   L'angelo dell'inverno
   ha cantato,
   le ali strappate,
   incrinato il buio
   come diamante.
   Mi lascio ascendere.
   La cittą č lontana, finalmente
   annichilita.
   Da qui la notte
   č un trapezio
   rinchiuso tra divisori
   prefabbricati. Bassa, troneggiante
   la stella Giove
   storce il piccolo volto.
   Trascini la cittą
   sotto il tuo seno,
   dove pulsano i desideri.
   Ti ho guardata
   erodere la vita
   senza mai toccarla.
   L'aura non mi abita,
   ma posso indicarti
   il niente,
   l'errore atomico
   che consumi
   per brillare.
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